Famiglia

Se l’offerta è vasta orientatevi guardando le figure del futuro

Come sceglier un buon corso di laurea in Economia del non profit? Guardare in avanti per prepararsi all’evoluzione delle imprese sociali

di Giorgio Fiorentini

La formazione universitaria per le imprese sociali dovrebbe essere proporzionata al peso socio-economico del settore dell?economia civile. Riguardo ai temi di management per le imprese sociali, l?offerta universitaria è adeguata in termini quantitativi (anzi in alcuni casi sovrabbondante), ma non in termini di qualità perché è elevato il rischio di non presidiare la simmetria ?applicata? fra l?offerta formativa e la domanda funzionale e specifica. La simmetria ?applicata? non può limitarsi al ?riciclaggio nominalistico?, come se l?unica questione fosse quella di aggiungere il termine non profit alle tradizionali attività formative e didattiche che sono state progettate per le imprese di profitto. è necessario rivisitare i fondamentali di management delle aziende trovando la migliore combinazione fra lo specifico valoriale e quello gestionale in una integrazione virtuosa non solo riguardo all?incremento di socialità e di ?capitale sociale? per il ?sistema Italia? ma anche per una sedimentazione e diffusione di tecniche gestionali che incrementano la ?ricchezza sociale? del territorio. In sintesi si dovrebbero attivare corsi e master universitari che rispondono a queste specificità dell?impresa sociale e del suo management. Esperto di impresa sociale Nella dimensione mista di specialista su alcune funzioni aziendali (organizzazione, controllo di gestione, marketing, fund raising, bilancio ecc.) e generalista che integra le funzioni aziendali (coordinamento, leadership operativa e non solo carismatica, programmazione delle attività, relazioni istituzionali e negoziazione, capacità di governance ecc.). Manager della continuità Capacità di gestire l?impresa sociale in una logica di perdurabilità dell?azione tale da manifestare e farsi percepire come affidabile dagli stakeholders (pubblici e privati). L?impresa sociale deve essere partner alla pari con gli altri attori del sistema socio-economico inserendosi nella sussidiarietà orizzontale, ma dimostrando anche economicità, dotandosi di strumentalità qualificata, innovazione tecnologica, dinamismo solidale ad orientamento di ?capitale sociale? e capace di finanziarsi in modo plurimo. Facilitatore di rete Capacità di integrare non solo in modo istituzionale le imprese sociali fra loro, creando holding di imprese che partecipano alla governance dei territori qualificandosi per i risultati di servizio che producono ed erogano. Controllore e valutatore dell?equilibrio economico finanziario Inteso come migliore rapporto fra la combinazione delle risorse a disposizione e risultati a breve e medio-lungo periodo. Ovviamente relativizzato agli obiettivi dell?impresa sociale, ma ridimensionando l?affermazione che «comunque si è fatto qualche cosa di positivo in termini valoriali» per finalizzarsi al «massimo relativo da raggiungere combinando la valorialità con l?economicità utile per avere continuità operativa e autonoma» (diminuendo, cioè, la dipendenza finanziaria da terze economie). Il manager dell?impresa sociale integra la razionalità economica e l?empirismo ideale, la razionalità sociale con la sperimentazione gestionale incrementale rispetto al passato, la razionalità strategica e quella tattica, la razionalità deduttiva con l?intuizione induttiva, la razionalità giuridica e l?interpretazione di tipo economico aziendale.


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